Spaccio di fumetti
Spaccio di fumetti.
Va bene. Lo ammettiamo, non erano 6 gli stili che facevamo per quel settimanale. Solo 5. Il sesto erano delle matite che un professionista ci inchiostrava. Quello, nonostante tutto, era il tempo del vino e delle rose se paragonato a oggi. Il signore che ci inchiostrava la serie, 12 pagine ogni due settimane era un grosso professionista che già realizzava un personaggio di successo per una casa editrice di livello alto. Ma evidentemente un po di soldi cash gli facevano comodo se si ritagliava un poco di tempo per ripassare a china le nostre cose. Con la nostra fantasia galoppante immaginammo che volesse un poco di soldi per se all’insaputa della moglie. Infatti mai avvenne la consegna in casa sua, ci faceva aspettare sotto casa sua, uno di quei palazzoni a molti appartamenti in uno di quei viali della prima periferia milanese. Noi attendevamo sotto, in zona anche poco illuminata. Egli scendeva, lo vedevamo in penombra, ci consegnava il pacco delle pagine inchiostrate e noi allungavamo una busta con il contante. Spaccio di fumetti.