Italians do It Better
Italians do It Better
A seguito del nostro pezzullo su Principessa Zaffiro qualcuno ha ritenuto far notare che la versione italiana non era all’altezza del capolavoro (sigh!) giapponese. Ribadendo che, se secondo l ‘autrice del pezzo, la versione fatta in Italia è molto (molto) più divertente riprendiamo quello che dissero a proposito gli autori qualche annetto fa.
Domanda: Avete messo le mani anche sui fumetti giapponesi che allora cominciavano a invadere le TV.
Autori: Uno dei tanti lavori “alimentari” fatti senza conoscere nulla del cartone al quale il fumetto si affiancava
D: Come sarebbe?
A1: L’editore (qualsiasi editore all’epoca) acquistava i diritti sapendo che la RAI o una rete privata li avrebbe poi trasmessi. Così metteva in cantiere delle storie a fumetti per uscire in edicola in contemporanea. Le informazioni che ci passavano erano qualche scarsa immagine dalle brochure promozionali (se esistevano), nei casi più fortunati una videocassetta che non guardavamo (allora i videoregistratori costavano uno sproposito).
A2: Senza scordare di dire che erano ancora in lingua originale, il giapponese , non capivamo una mazza e l’editore ci dava pochissime indicazioni. Questo nella migliore delle ipotesi.
A1: Nella peggiore, solo una vaga descrizione detta a voce.
…….
D: Della principessa Zaffiro che ci dite?
A1: ricordiamo poco di cosa ci fu detto, probabilmente ci fornirono delle immagini visto che i personaggi sembrano graficamente corretti.
A2: Quello che non reggeva era il personaggio, noiosetto o noiosetta. Abbiamo sentito parlare di femminismo ante-litteram o coraggio ecc… A noi pareva che di coraggio ne avesse parecchio poco visto che rifiutava la sua natura femminile per fingersi maschio.
A1: Se avesse voluto difendere i suoi diritti doveva orgogliosamente rivendicare il suo essere donna.
Comunque è un cartone, poiché seguendo i testi del cartone…
A2: Anime, altrimenti qualcuno si inalbera.
A1: Okay, Anime (che poi si seppe che si chiamava così solo anni dopo quando Alfredo Castelli andò a investigare in Giappone).
A2: Ricordiamo anche che per molto tempo nell’ambiente si diceva che i giapponesi non avessero fumetti, che realizzassero solo animazione. E tutta fatta a computer.
D: Incredibile. Quindi iniziaste a scrivere e disegnare mini-avventure di Zaffiro.
AA: Già. come detto ci pareva un personaggio noiosetto mentre erano più interessanti i due “cattivi”. Per la verità solo Jeralamon. L’altro (Neelon) era una specie di spalla. Ne facemmo una coppia alla Laurel e Hardy. Come fece la Disney in Zorro 1957 con il Sergente Garcia e il Caporale Reyes. I cattivi si davano da fare, escogitavano, creavano. La principessina si limitava a cercare di schivare i colpi e, quando andava in difficoltà, ricorreva alle risoluzioni magiche di un (crediamo) angioletto che con la magia la traeva d’impaccio.
D: Un po come Bip-Bip e VilCoyote.
AA: Esatto, tutti tifano per il Coyote che è un vulcano di idee.