Magnus the Maestro
Ricordi pubblici e privati…raccolti a fianco.
Luglio 1975. Un caldo pomeriggio d’estate. Come consuetudine, mi fermo all’edicola in cerca di novità. Erano anni nei quali usciva molta roba buona. Non ristampe di ristampe come oggi. Nuovi albi, nuovi personaggi, riviste generaliste, ecc. Non tutti dei capolavori ma avercene oggi. In un angolo tra le varie testate erotiche, probabilmente messo li più per il formato che per il presunto contenuto una copertina salta agli occhi. Presunto in quando l’albo è, stranamente, cellofanato. Non lo erano nemmeno gli erotici più spinti. Avrei saputo anni dopo il perché. La mano che ha realizzato quella copertina è indubbiamente quella di Magnus. Non c’è la sua firma (un brand allora) ma uno strano ideogramma. La sua firma sarebbe comparsa ancora per qualche mese su Alan Ford. La curiosità è forte. Decido, pur un tantino dubbioso, di spendere le 250. Scarto e… sì, è LUI. Molto diverso, molto più avanti, più maturo di tutto quello che realizzato fino ad allora. La pur embrionale linea chiara al posto del secco bianco e nero all’inizio è un po’ spiazzante, la storia è decisamente molto buona cattura. Una scena, per chi fa sempre disegni veloci senza tempo per sottigliezze e/o sfumature, mi colpisce. Pagina 40. Unknow si piega per scostare un ramo d’albero. Per disegnarla bisogna averci pensato. E’ una piccola cosa ma chi, come anche lui, macina tavole su tavole non ha tempo per pensarci. Quaranta anni dopo quell’immagine è ancora nel mio database cerebrale e ne esce una citazione in una storiellina per bambini: Anna, Mathias al Gran Premio Nuvolari.